AVVISI dal 31 marzo al 7 aprile 2024

 

Dom 31 marzo – PASQUA DI RISURREZIONE

- a Rebbio e Camerlata: Sante Messe come da orario festivo.

Lun 1° aprile - LUNEDÌ DELL’ANGELO

- a Rebbio e Camerlata, ore 10: S. Messa.

Gio 4 – a Rebbio, ore 21: incontro Gruppo aiuti Ucraina.

Ven 5 “Primo venerdì del mese” - a Rebbio, ore 17.00: Adorazione Eucaristica; ore 20.30: S. Messa a cui segue adorazione fino alle ore 22.00.

Dal 6 al 13 aprile un gruppo di Como va a portare aiuti in Ucraina a Koresten, sul confine con la Bielorussia.

Dom 7 – Teatro Nuovo, ore 20.30: Presentazione del libro: "La persecuzione dei sinti e rom nell'Italia fascista". Intervengono: Paola Trevisan (autrice), don Giusto Della Valle (pastorale migranti e itineranti); modera Marialuisa Logatto. Animazione musicale: Musica Spiccia. Ingresso a offerta libera.

 

A causa del maltempo:

- la “CACCIA ALLE UOVA” prevista per giovedì 28 aprile al Parco Negretti è stata rinviata a martedì 2 aprile alle ore 15.45;

- “PASQUETTA IN COLLINA” prevista per lunedì 1° aprile ad Agrisenna in via Motta, è stata rinviata a domenica 7 aprile, a partire dalle ore 11.45.

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Pasqua, festa del passaggio

Pasqua: passaggio, trasformazione.

Passaggio da un pensiero morto e chiuso ad uno vitale, vivificante e pieno di energia.

Passaggio da un vivere decrepito e chiuso, a uno generatore di vita nuova.

Passaggio dall’accumulo di armi all’”invasione” di costruttori di pace.

Passaggio da una Como città di frontiera e messaggera di pace che rifiuta il proprio ruolo storico, a una città dal cuore caldo, accogliente, crogiuolo di un mondo nuovo della convivialità dei popoli, della mediazione di pace nel conflitto Israele – Palestina.

Passaggio da una città “provinciale” a una europeista nel profondo del cuore.

Passaggio da un Mediterraneo focolaio di guerre che si propagano in tutto il mondo, al Mediterraneo dello scambio tra i popoli delle diverse sponde.

Passaggio da chi in nome della “libertà” e della poca “fraternità” costituzionalizza l’aborto, all’accoglienza dei bimbi non desiderati, fatti nascere e dati in affido.

Passaggio dalla reciproca ignoranza religiosa tra cristiani e mussulmani, alla mutua conoscenza, all’incontro e alla costruzione insieme di città e quartieri aperti e solidali.

Passaggio dalla sicurezza per me – “prima i nostri” – alla sicurezza per tutti in ogni angolo della Terra.

Passaggio dall’”inferno” demografico, anche nella città di Como, al “paradiso” delle nuove nascite che allietano i quartieri; dalle politiche comunali che vogliono fare di Como una “vetrina”, a una città che spende quanto più possibile in asili nido e scuole materne.

Passaggio da una città che accompagna troppo i cani, a una città che accompagna le persone a oltranza

Passaggio dalla realtà al sogno e dal sogno alla realtà.

Passaggio …

Prova tu ora a continuare lo scritto.

Auguri di Rinascita ai singoli e ai popoli: Buona Pasqua!

Giusto Della Valle

(da “Il Focolare” di marzo 2024)


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Annunciamo la tua morte, proclamiamo la tua risurrezione

    «Cristo è risorto!». Questa affermazione per molte persone costituisce l’annuncio gioioso atteso da sempre: la morte non ha l’ultima parola, essa spetta a Dio, al Dio che è pienezza di vita. Principio di una vita senza fine nell’intimità con Dio. Per altre persone, invece, è un’affermazione vuota, senza senso. L’apostolo Paolo afferma in modo deciso: “Ma se Cristo non è risuscitato, allora è vana la nostra predicazione ed è vana anche la vostra fede” (1 Cor 15, 14). In questo modo, egli ci ricorda che la nostra fede si fonda sulla risurrezione di Gesù Cristo. Se ci dovessimo fermare alla sola croce, Gesù sarebbe uno dei tanti martiri che, in ogni epoca, hanno perso e perdono la vita per un ideale di libertà, di fratellanza, di giustizia. La croce è certamente la dimostrazione dell’amore sconfinato di Dio per l’umanità tutta ma Gesù Cristo è il Crocifisso Risorto. È per questa anticipazione di salvezza e di vita eterna che siamo chiamati anche oggi ad annunciare la morte di Gesù ma, soprattutto, a proclamare la sua risurrezione. Questo è l’avvenimento che ha cambiato la sorte dell’umanità. Di fronte a un mondo che sembra capace solo di proporre la guerra, l’odio, la sopraffazione, il dominio, quali criteri per le relazioni tra popoli e persone, la risurrezione del Crocifisso è il bagliore che illumina uno scenario di buio profondo. Come per la sua nascita, così per la sua risurrezione testimoni sono state persone tenute ai margini della vita sociale e religiosa del tempo: a Betlemme i pastori, al sepolcro le donne e coloro (gli apostoli) che lo avevano abbandonato. Agli emarginati, ai poveri, a coloro che, perdenti, attendono giustizia, la risurrezione di Gesù è preludio di grazia. A chi è sazio, a chi ritiene di bastare a sé stesso, ai sapienti che presumono di conoscere tutto, a chi crede che con la morte tutto finisce, la Pasqua di Cristo non dice nulla.

È necessario, dunque, farne memoria: non solo ricordare ma vivere di questo annuncio, per questa novità di vita, condividendola personalmente e celebrandola nella comunità di fede.

Alfredo Pozzi


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