Avvisi dal 30aprile al 7 maggio 2023

 Dom 30 – IV Domenica di Pasqua “Giornata di preghiera per le Vocazioni”

- a Rebbio, durante la S. Messa delle ore 10.00: celebrazione dei Battesimi.

- a Camerlata, ore 11.00: incontro Commissione liturgica.

Lun 1 - a San Carpoforo, ore 20.30: inizio del “Mese di maggio” per tutta la comunità pastorale, con riflessione e preghiera in preparazione all'ordinazione di Roberto Stimamiglio. Per chi vuole: passaggio all'interno del vecchio S. Anna, con ritrovo dalle 19.30 alle 19.45 sul sagrato della chiesa di Camerlata.

Mer 3 – a Rebbio, ore 21.00: incontro Commissione Cine-Teatro.

Gio 4 – chiesa di Rebbio, ore 15.00: S. Rosario Gruppo Anziani.

- a Rebbio, ore 18.00: Gruppo Accoglienza.

Ven 5 - “Primo venerdì del mese” - chiesa di Rebbio: dalle ore 17.00 adorazione eucaristica; ore 20.15 S. Rosario a cui segue la Santa Messa.

Sab 6 – in Seminario, ore 14.30: Roberto Stimamiglio incontra i bambini e ragazzi di tutti i gruppi di catechismo con i loro genitori.

- Teatro Nuovo di Rebbio, ore 21: Le Quinte Abbondanti presentano “Ladri all’Opera”, a sostegno della Scuola Materna di Rebbio. Info e prenotazioni:

 info@scuolamaternadirebbio.it; info@lequinteabbondanti.it

Dom 7 – V Domenica di Pasqua

- a Bellagio: MOLO 14 – incontro diocesano 14enni con il Vescovo.


ROSARIO DEL MESE DI MAGGIO 2023 - (1° settimana)

La recita del S. Rosario è alle ore 20.30, salvo diversa indicazione.

Lunedì 1

Basilica di S. Carpoforo   

Martedì 2

via Di Vittorio 17

Mercoledì 3

via Cuzzi 3/5/7 - via Magni 26 - via Varesina 32

Giovedì 4

via Collina 9 - via Salardi 6

Venerdì 5

Chiesa di Rebbio - ore 20.15: Rosario; ore 20.30: S. Messa

*****

C’è ancora fede, oggi?



La fede che c’è, ma non si vede



     «Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?». La domanda inquieta anche noi che, a volte, abbiamo l’impressione di essere gli ultimi cristiani sulla terra e temiamo che la nostra fede venga meno. Nulla è garantito, nulla è assicurato. Dio non abbandona certo la sua Chiesa, ma questa può diventare non-Chiesa, fino a diminuire, scomparire e dissolversi nella mondanità, o in un vago orizzonte religioso, senza più essere la comunità di Gesù Cristo. La chiamata di Dio è sempre fedele ma i cristiani possono diventare increduli, la Chiesa può rinnegare il suo Signore. 

Dobbiamo allora incominciare a guardare con occhi diversi ciò che ci circonda, a ripensare se e in che modo siamo testimoni della fede che ci portiamo dentro. Il salto sta qui: nel riuscire a riporre la propria fiducia in qualcosa – meglio, in Qualcuno – al di fuori di noi stessi. Ed è una sfida enorme per l'uomo contemporaneo, sempre più isolato nella solitudine (per quanto “social”) del proprio ego. Eppure, l'atteggiamento della fiducia è realmente il centro della vita, è ciò che ci fa essere uomini e donne aperti all’altro. Se faccio questo passaggio, allora vedo tanti segni di una fede ancora viva, nelle tante persone che ancora credono che qualcosa possa cambiare: nel coraggio di due giovani sposi che si promettono amore nonostante la precarietà di questi tempi; nella scelta coraggiosa di genitori che generano ancora nuove vite nonostante il mondo gridi alla guerra; nel dono incondizionato di tanti che ancora credono si possa tendere una mano per dare sollievo e speranza. Ognuno di questi gesti porta implicito in sé un atteggiamento di fede; occorre solo imparare a riconoscere, in tutto ciò, Dio che ci parla e ci guida. Non abbiamo perso la fede: abbiamo perso la capacità di riconoscerla e darle un nome.

 Fulvia Pavese




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