Avvisi dal 1 al 8 ottobre 2023

 Lun 2 – a Rebbio, ore 21: Commissione Cineteatro. 

Mer 4 – Cinema Gloria, ore 20.45: “Il Giovio compie 100 anni” – inaugurazione.

Gio 5 – a Rebbio, ore 15: Gruppo Anziani. 

- a Camerlata, ore 20.30: incontro Segreterie dei Consigli pastorali.

Ven 6 – a Rebbio, ore 15: inizio “SpazioCompiti”.

Primo venerdì del mese - a Rebbio: dalle ore 17 Adorazione Eucaristica; ore 20.30: Santa Messa, a cui segue adorazione fino alle ore 22.

Sab 7 e dom 8 - a Rebbio: giornata di sensibilizzazione associazione “Down verso”.

Sab 7“Festa della Madonna del Rosario” 

- a Camerlata, ore 17: Incontro della Compagnia del S. Rosario; ore 17.30: Recita del Rosario; ore 18: S. Messa d’orario.

- a Rebbio, ore 18.30: inaugurazione Casa di accoglienza in via Pasquale Paoli.

- Basilica di San Carpoforo, ore 21: “Maria, Madre della Chiesa” – Parole e canto. Concerto della Corale S. Margherita di Usmate (MB), diretta da Gabriele Villa.

Dom 8 – “Festa di San Felice, primo vescovo di Como”

- a Camerlata, ore 10: S. Messa con il ricordo degli anniversari di ordinazione di don Gianluigi Vercellini (55°) e don Pierino Riva (50°).


Assemblea della Comunità pastorale di Rebbio e Camerlata

presso l’oratorio di Camerlata, in due incontri complementari:

- Domenica 1° ottobre, dalle 14.30 alle 17.30, per il momento di verifica;

- Domenica 22 ottobre, con lo stesso orario, per la programmazione.

L’incontro si svolgerà nella forma assembleare per sollecitare la più ampia partecipazione ed è aperto a TUTTI coloro che hanno a cuore la vita e il futuro della comunità cristiana.


Nella settimana da domenica 1 a domenica 8 ottobre

la CARITAS parrocchiale di Rebbio organizza una raccolta di

LATTE - PASTA - OLIO

per le tante famiglie in difficoltà del nostro quartiere.


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Diario delle vacanze

Estati di un tempo non troppo lontano

    I miei genitori non sono mai andati in vacanza. Non ne avevano la possibilità né il desiderio: le vacanze erano roba per ricchi; le persone comuni si accontentavano di qualche scampagnata, un bagno nel fiume vicino o, raramente, una giornata al mare, partendo al mattino con la macchina piena di ogni ben di Dio e tornando la sera arrostiti dal sole. Mio padre era fabbro, ha iniziato a lavorare a dieci anni come garzone di bottega e non si è più fermato; rimasto orfano a sedici anni a causa della guerra, con il suo lavoro aiutava mia nonna a mantenere la famiglia, che era di cinque figli, gli ultimi due di pochi anni. Mia madre era rimasta orfana di madre a cinque anni, seconda di tre fratelli, a cui si aggiunse poi la nuova sorellina che mio nonno ebbe con la seconda moglie, che per me è sempre stata la nonna. 

    Dato che non ci si poteva permettere vacanze, ci mandavano in colonia. Erano istituti, gestiti di solito da suore, dove i figli di lavoratori potevano passare un periodo di svago (o di tortura, per qualcuno). Tanti ricordi mi sono rimasti impressi. Le docce ad esempio: in casa il bagno lo facevamo in una tinozza, con l’acqua calda che mia madre riscaldava su una stufa a legna. Le amicizie con i bambini dei paesi vicini che sembravano così lontani. Il riposino pomeridiano, che odiavo perché non c’ero abituato e lo ritenevo una costrizione assurda. Il formaggino nella minestra, che non riuscivo a farmi piacere. La domenica finale c’era lo spettacolo per i genitori che venivano in visita. Si saliva sul palco tremando, col cuore che batteva all’impazzata; ricordo che mi diedero una chitarra fasulla, con la quale dovevo fingere di accompagnarmi, cantando Cuore matto di Little Tony: timido com’ero, non so come sono riuscito a tirar fuori la voce. 

Ecco: questa era una delle vacanze dei bambini di quei tempi, la prima metà degli anni ’60; vacanze semplici e ingenue, come in fondo eravamo. 

Giorgio Magrini

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