Papa Francesco: Celebrazione della Penitenza e Atto di consacrazione di Russia e Ucraina al Cuore Immacolato di Maria

immagini e testi tratti dal sito www.vatican.va e dal sito della Diocesi di Como www.diocesidicomo.it

quì è possibile rivedere la celebrazione:

https://www.youtube.com/watch?v=3qUncWoTA98 



ATTO DI CONSACRAZIONE AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA

O Maria, Madre di Dio e Madre nostra, noi, in quest’ora di tribolazione, ricorriamo a te. Tu sei Madre, ci ami e ci conosci: niente ti è nascosto di quanto abbiamo a cuore. Madre di misericordia, tante volte abbiamo sperimentato la tua provvidente tenerezza, la tua presenza che riporta la pace, perché tu sempre ci guidi a Gesù, Principe della pace.

Ma noi abbiamo smarrito la via della pace. Abbiamo dimenticato la lezione delle tragedie del secolo scorso, il sacrificio di milioni di caduti nelle guerre mondiali. Abbiamo disatteso gli impegni presi come Comunità delle Nazioni e stiamo tradendo i sogni di pace dei popoli e le speranze dei giovani. Ci siamo ammalati di avidità, ci siamo rinchiusi in interessi nazionalisti, ci siamo lasciati inaridire dall’indifferenza e paralizzare dall’egoismo. Abbiamo preferito ignorare Dio, convivere con le nostre falsità, alimentare l’aggressività, sopprimere vite e accumulare armi, dimenticandoci che siamo custodi del nostro prossimo e della stessa casa comune. Abbiamo dilaniato con la guerra il giardino della Terra, abbiamo ferito con il peccato il cuore del Padre nostro, che ci vuole fratelli e sorelle. Siamo diventati indifferenti a tutti e a tutto, fuorché a noi stessi. E con vergogna diciamo: perdonaci, Signore!

Nella miseria del peccato, nelle nostre fatiche e fragilità, nel mistero d’iniquità del male e della guerra, tu, Madre santa, ci ricordi che Dio non ci abbandona, ma continua a guardarci con amore, desideroso di perdonarci e rialzarci. È Lui che ci ha donato te e ha posto nel tuo Cuore immacolato un rifugio per la Chiesa e per l’umanità. Per bontà divina sei con noi e anche nei tornanti più angusti della storia ci conduci con tenerezza.

Ricorriamo dunque a te, bussiamo alla porta del tuo Cuore noi, i tuoi cari figli che in ogni tempo non ti stanchi di visitare e invitare alla conversione. In quest’ora buia vieni a soccorrerci e consolarci. Ripeti a ciascuno di noi: “Non sono forse qui io, che sono tua Madre?” Tu sai come sciogliere i grovigli del nostro cuore e i nodi del nostro tempo. Riponiamo la nostra fiducia in te. Siamo certi che tu, specialmente nel momento della prova, non disprezzi le nostre suppliche e vieni in nostro aiuto.

Così hai fatto a Cana di Galilea, quando hai affrettato l’ora dell’intervento di Gesù e hai introdotto il suo primo segno nel mondo. Quando la festa si era tramutata in tristezza gli hai detto: «Non hanno vino» (Gv 2,3). Ripetilo ancora a Dio, o Madre, perché oggi abbiamo esaurito il vino della speranza, si è dileguata la gioia, si è annacquata la fraternità. Abbiamo smarrito l’umanità, abbiamo sciupato la pace. Siamo diventati capaci di ogni violenza e distruzione. Abbiamo urgente bisogno del tuo intervento materno.

Accogli dunque, o Madre, questa nostra supplica.

Tu, stella del mare, non lasciarci naufragare nella tempesta della guerra.

Tu, arca della nuova alleanza, ispira progetti e vie di riconciliazione.

Tu, “terra del Cielo”, riporta la concordia di Dio nel mondo.

Estingui l’odio, placa la vendetta, insegnaci il perdono.

Liberaci dalla guerra, preserva il mondo dalla minaccia nucleare.

Regina del Rosario, ridesta in noi il bisogno di pregare e di amare.

Regina della famiglia umana, mostra ai popoli la via della fraternità.

Regina della pace, ottieni al mondo la pace.

Il tuo pianto, o Madre, smuova i nostri cuori induriti. Le lacrime che per noi hai versato facciano rifiorire questa valle che il nostro odio ha prosciugato. E mentre il rumore delle armi non tace, la tua preghiera ci disponga alla pace. Le tue mani materne accarezzino quanti soffrono e fuggono sotto il peso delle bombe. Il tuo abbraccio materno consoli quanti sono costretti a lasciare le loro case e il loro Paese. Il tuo Cuore addolorato ci muova a compassione e ci sospinga ad aprire le porte e a prenderci cura dell’umanità ferita e scartata.


Santa Madre di Dio, mentre stavi sotto la croce, Gesù, vedendo il discepolo accanto a te, ti ha detto: «Ecco tuo figlio» (Gv 19,26): così ti ha affidato ciascuno di noi. Poi al discepolo, a ognuno di noi, ha detto: «Ecco tua madre» (v. 27). Madre, desideriamo adesso accoglierti nella nostra vita e nella nostra storia. In quest’ora l’umanità, sfinita e stravolta, sta sotto la croce con te. E ha bisogno di affidarsi a te, di consacrarsi a Cristo attraverso di te. Il popolo ucraino e il popolo russo, che ti venerano con amore, ricorrono a te, mentre il tuo Cuore palpita per loro e per tutti i popoli falcidiati dalla guerra, dalla fame, dall’ingiustizia e dalla miseria.

Noi, dunque, Madre di Dio e nostra, solennemente affidiamo e consacriamo al tuo Cuore immacolato noi stessi, la Chiesa e l’umanità intera, in modo speciale la Russia e l’Ucraina. Accogli questo nostro atto che compiamo con fiducia e amore, fa’ che cessi la guerra, provvedi al mondo la pace. Il sì scaturito dal tuo Cuore aprì le porte della storia al Principe della pace; confidiamo che ancora, per mezzo del tuo Cuore, la pace verrà. A te dunque consacriamo l’avvenire dell’intera famiglia umana, le necessità e le attese dei popoli, le angosce e le speranze del mondo.

Attraverso di te si riversi sulla Terra la divina Misericordia e il dolce battito della pace torni a scandire le nostre giornate. Donna del sì, su cui è disceso lo Spirito Santo, riporta tra noi l’armonia di Dio. Disseta l’aridità del nostro cuore, tu che “sei di speranza fontana vivace”. Hai tessuto l’umanità a Gesù, fa’ di noi degli artigiani di comunione. Hai camminato sulle nostre strade, guidaci sui sentieri della pace. Amen.


Omelia di Mons. Oscar Cantoni, Vescovo di Como

Nella festa della annunciazione del Signore, riconosciamo e acclamiamo Maria come il fiore più bello della nostra stirpe umana, il frutto più riuscito della nostra famiglia umana lungo l’intera storia della salvezza. Con tutto il popolo di Dio ne gioiamo profondamente!

Preservata per grazia dalla colpa originale, Maria ha saputo compiutamente esprimere il suo sì, accogliendo la proposta di Dio per mezzo dell’angelo, con tutta la determinazione che può possedere una persona dotata, per grazia, della piena e totale libertà.

Maria si è così consegnata a Dio, piena di fiducia, perché Egli potesse compiere in lei e attraverso di lei, interamente, i suoi disegni a vantaggio dell’uomo. Con il suo sì, il Verbo si è fatto carne ed è venuto ad abitare tra noi. Dio ha potuto in questo modo attuare il suo piano di salvezza.

Molto diversa dal libero e pieno consenso di Maria è la nostra risposta umana, così spesso refrattaria a quanto Dio ci chiede. Quante esitazioni, quanti ostacoli, quanta indeterminatezza sappiamo interporre di fronte ai disegni di Dio su di noi, sul suo piano storico di salvezza. Lo sperimentiamo dolorosamente nelle nostre vite ogni giorno, ad ogni appello della grazia. Ne prendiamo atto e ce ne vergogniamo.

Siamo schiavi delle nostre paure, a tal punto che, anche senza volerlo direttamente, rallentiamo i piani di Dio. Egli è rammaricato e spesso deluso a causa della nostra mancanza di coraggio, di collaborazione, espressione di poca fede, ossia di scarsa fiducia che riponiamo in Lui.

Maria è pienamente consapevole della nostra fragilità, della nostra debolezza. Per questo ci è vicina, come una buona madre, e viene in nostro aiuto, soprattutto in questi momenti tragici che l’umanità sta attraversando. Vediamo da noi stessi che senza l’aiuto di Dio non possiamo far nulla.

Maria esercita la sua maternità nei nostri confronti innanzitutto soffrendo con noi e per noi in questa ora di prova, di sofferenze e di guerra. Il prendersi cura di noi consiste innanzitutto in una vicinanza premurosa. Oggi tutti abbiamo bisogno di avvertire questa vicinanza. Ci è di grande conforto!

Maria continua ad intercedere per noi, esattamente come una madre, che pur non giustificando i propri figli per i loro errori, le loro esitazioni, le loro debolezze, cerca tuttavia, in tutti i modi, di porvi rimedio. La maternità universale di Maria è il compito e la missione che ha ricevuto da Gesù morente sulla croce.

Ecco che oggi, riuniti e compatti, in una sola voce, innalziamo a Maria in ogni Chiesa locale del mondo intero, la nostra supplica. Viene ravvivato così quell’atto di consacrazione richiesto più volte nelle apparizioni di Fatima e nel tempo effettuato, fino a s. Giovanni Paolo II, con l’adesione di tutti i vescovi del mondo.

Oggi ci rivolgiamo di nuovo a Maria come figli, in piena unità con il pastore della Chiesa universale, papa Francesco e con i pastori delle singole Chiese locali, perché Lei stessa affidi a Dio, Trinità misericordia, le sorti dell’umanità dolorante, inquieta e piena di paura. Siamo giunti a questo punto a causa dei nostri peccati, della nostra lontananza da Dio. E Maria ci supplica: “non ripiegatevi sul vostro Io, ma ritornate a Dio”. Come madre e sorella nostra, Maria, porta della Misericordia, intercede presso suo figlio Gesù. Ricorre a Lui, Salvatore del mondo, perché ancora una volta, nonostante i nostri peccati e le promesse mancate, venga in nostro aiuto e salvezza. Attraverso il Cristo, suo figlio, raggiunge il cuore della Trinità, oceano di pace.

Maria prega con noi e supplica Dio per il dono della pace. Pace nei cuori di ciascuno, pace nelle famiglie, pace nelle comunità cristiane, pace nelle nostre relazioni interpersonali, pace tra le Nazioni.

Due nazioni, cristiane, la Russia e la Ucraina, sono lacerate dalla guerra, triste esperienza del peccato, che soggioga l’uomo e lo rende impietoso e crudele, violento e senza pietà. Pace per il martoriato popolo ucraino, che affronta con coraggio questa difficile situazione, pagando un prezzo altissimo.

Pace per il popolo russo, per quanti stanno coraggiosamente protestando contro l’invasione della Ucraina, pace in nome di quelle radici sante che hanno fecondato nei secoli quelle terre, con il contributo del sangue di innumerevoli martiri, misto alla preghiera di santi monaci.

E ora, o Madre della Misericordia, consacrati e abbandonati a questo tuo Immacolato Cuore, portaci ai piedi dell’altare della Misericordia, ove il tuo Figlio, principe della pace, misericordia incarnata, volto della misericordia del Padre, ancora oggi continua ad offrirsi per noi, affinché con fiducia preghiamo: “Gesù confido in te”.

Oscar Cantoni

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