la riflessione di don Giusto per il Venerdì Santo
RIFLESSIONE DI DON GIUSTO
Il venerdì santo in questi giorni non finisce mai, è il venerdì santo del mondo intero, dell'umanità piegata sotto il giogo del contagio. Qualcuno mi ha detto che il mondo andava male, che non si poteva continuare con tutte le cattiverie, che ce lo siamo "meritati" il virus: tutte fandonie.
Io ho un'idea positiva del mondo.
Le grandi e piccole guerre, certo, il terrorismo, l'ingiusta distribuzione delle ricchezze, l'inquinamento, la crisi economico-finanziaria del 2008 "provocata" dai potenti hanno fatto e fanno milioni di morti. La radice di queste morti è il cuore perverso dell'uomo prevaricatore sugli altri, su Dio e sul creato.
Di malaria muoiono soprattutto in Africa ogni anno 400.000 persone, specialmente bambini.
Gesù, in questi giorni nella preghiera ho ripetuto spesso, al plurale, le tue parole "Dio mio, Dio mio perché ci hai abbandonato" ogni qualvolta una persona moriva senza il conforto dei propri cari. Queste parole Gesù tu le hai dette al Padre a cui hai voluto tanto bene e anche noi le diciamo a Dio Padre che amiamo tanto. Poi prego per chi muore e chi vive a distanza nello strazio la morte dei propri cari e dico, diciamo "Padre nelle tue mani affido la mia vita". Per costoro è subito Pasqua è il salto, è il passaggio.
Ho ricevuto in questi giorni da Paolo, un amico Salesiano di Livigno che vive in una casa salesiana con giovani seminaristi in formazione e con anziani salesiani a riposo questo messaggio: "In comunità abbiamo avuto tre anziani che sono morti per il virus e noi ci siamo ammalati tutti per assisterli. I nostri giovani non si sono tirati indietro. Una forte purificazione di fede e di motivazioni."
Questa è la Pasqua, l'uomo nuovo, la nuova umanità. Preghiamo in tanti per voi perché mettiate le vostre intelligenze, il rigore scientifico al servizio del bene comune che oggi vuol dire anche ricercare vaccini, tecnologia e cura per tutti i popoli della terra. E che la nostra Italia vecchia ed ora malata trovi in voi giovani e nelle vite che genererete il germe del ripartire.
Saluti cari.
Giusto Della Valle
Gli ammalati che, ricoverati, sono guariti rendono testimonianza della forza e della abnegazione oltreché della dolcezza e disponibilità di coloro che li hanno curati. Anche questa è Pasqua di Resurrezione! Grazie don Giusto per le tue riflessioni che dimostrano come tu sia vicino alla sofferenza delle persone
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