“GIUSTIZIA E PACE SI BACERANNO” - ARENA DI PACE 2024
“GIUSTIZIA E PACE SI BACERANNO”
Sabato 18 maggio 2024
ARENA DI PACE 2024
Dopo 10 anni dall’ultima
edizione, la città di Verona, ha ripreso l’esperienza delle arene, come momento
assembleare sul tema della pace, sorto per la prima volta il 4 ottobre 1986.
L’evento 2024 promosso dalla
Diocesi veronese e da alcune riviste cattoliche italiane ha avuto come
protagonista Papa Francesco, in visita pastorale alla città, che ha incontrato
e dialogato numerose realtà della società civile, dell’associazionismo e dei
movimenti popolari.
Dal palcoscenico dell’arena, la
cui scenografia è stata preparata dai detenuti del carcere cittadino, in
presenza di 12.500 “costruttori di pace” provenienti da tutto il mondo, il
pontefice ha risposto alle domande emerse dai tavoli di lavoro, riunitisi nei
mesi scorsi, per approfondire 5 temi: migrazioni, ecologia, diritti e
democrazia, lavoro-economia-finanza, disarmo.
Sulle migrazioni, la domanda
posta: “Chi può aiutarci a fare il difficile passo di mettersi dalla parte del migrante?”
Il pontefice ha risposto il
Vangelo, l’esempio di Gesù con la lavanda dei piedi. Mettersi al servizio dei
più piccoli e dei più fragili.
Sull’ecologia, il seguente
quesito: "Come fare un dialogo con la politica?”
Il papa ha sottolineato la
necessità di rallentare i ritmi di vita, di avere pazienza. La pace va
promossa, preparata, curata, sperimentata e organizzata. La pace è di tutti o
non è di nessuno.
Per i diritti e la democrazia, la
giornalista/attivista afgana Mahbouba Seraj (candidata al premio Nobel per la
pace) ha chiesto come far funzionare l’opera di pace in un paese come
l’Afganistan, in guerra da 44 anni?
Il Santo Padre ha parlato di una cultura marcata sull’individualismo che fa scomparire la dimensione comunitaria. Ha ricordato un proverbio bantu: Io sono perché noi siamo.
E’ necessario favorire la partecipazione di tutte e tutti, soprattutto dei giovani investendo sulla loro formazione.
Inoltre, il papa ha ribadito
l’importanza del ruolo delle donne, tessitrici di pace. Donne che combattono
per la loro vita e per quella dei loro figli.
Lo slogan è: INSIEME.
Sul tema dell’economia e del
lavoro, commovente la testimonianza di 2 imprenditori, Maoz Inon, israeliano, e
Aziz Abu Sarah, palestinese. I genitori di Inon sono stati uccisi da Hamas, il
fratello di Aziz dall’esercito israeliano. “Abbiamo perso i nostri cari ma non
la nostra umanità”. Davanti a tanta sofferenza, Sua Santità ha chiesto il
silenzio ed ha abbracciato i 2 testimoni. Lo slogan per il futuro: ABBRACCIARSI.
Sul disarmo: ”Come essere, in un momento così
complesso, artigiani di pace?”
Il conflitto è una sfida alla
creatività. Da un conflitto si deve uscire migliori. I conflitti servono a
condividere la pluralità.
Anche gli artisti internazionali
che si sono esibiti hanno intonato e danzato per la pace di un mondo senza
pace.
Nel pomeriggio, papa Francesco ha
presieduto la celebrazione eucaristica della Pentecoste, nello stadio
Bentegodi, davanti a 32 mila fedeli. In un clima di festa fraterna, tra canti,
balli e coreografie, il pubblico ha manifestato tutto il suo affetto per il
papa, apostolo di pace.
Rispondiamo con fede e gioia al
suo invito :IN PIEDI COSTRUTTORI DI PACE.
Sara Bonanno
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