Lettera agli amici…dalla Romania - Pasqua 2021 - Numero 3 - di don Federico
Lettera agli amici…dalla Romania
Siamo
fili d’erba noi...tanto fragili e delicati.
Basta un nulla perché
veniamo abbattuti, un soffio di vento,
lo zoccolo di un cavallo.. per essere
calpestati. Eppure siamo così importanti, così essenziali. Abbiamo bisogno di essere costantemente irrigati per crescere,
essere rigogliosi e dare vita. Quante lacrime ci irrigano, quante lacrime in
questa Quaresima. Tante, troppe!
Penso a
quella mamma che ha 32 anni, 5 figli e il marito se n’è andato definitivamente; vivono in periferia
di Bucarest. Non hanno
il cibo per arrivare a fine mese e, l’ultima volta che siamo andati a trovarla, in lacrime ci ha
supplicati di portargli un po’ di legna per la stufa e
qualcosa da mangiare.
Andrei, che
abbiamo incontrato alla stazione dove vive, beve e si droga, il giorno del suo venticinquesimo compleanno nessuno lo riusciva a consolare...Piangeva come
un bambino disperato, era un bambino
disperato. La sua è
una vita di solitudine!
Penso a quel senza fissa dimora,
che è venuto al nostro cancello
in lacrime e ci ha detto: "Ho
ripreso a bere... Era da tre mesi che non toccavo
alcool"...Che umiltà, che grande insegnamento, che spoliazione di sé.
Son le
lacrime di quel ragazzino che ha perso il padre due anni fa di infarto e mi dice: "Questi poveri mi hanno dato molto".
È il pianto di un uomo, burbero, che, dopo aver assistito la moglie malata di tumore alla testa per mesi
e mesi, l’ha accompagnata al cimitero…la sua rozzezza non ha retto, si è lasciato andare in un pianto
infinito.
Infine sono le lacrime di quell’uomo
italiano, che per l’ennesima volta, telefonandomi, mi ha detto:
"Non
ce l’ho fatta, don, son ricaduto nell’alcool". Siamo tutti fili d’erba noi, irrigati da queste lacrime…
E la sintesi la rivedo in quel venerdì
pomeriggio, quando, con le suore di Madre Teresa, pregavamo la Via Crucis, nelle strade
dello spaccio di droga. Un giovane ci affianca, prende la croce e la porta per alcune stazioni. Che momento di profonda condivisione...Non ci potevo credere, un Simone di Cirene che prende la
croce; quel Simone 2000 anni fa non sapeva di che si trattasse, rientrava dai campi. Questo Simone sa cos'è il legno
della croce, perché ogni giorno percorre
quella strada che lo porta alla morte, ogni giorno percorre questa via crucis
senza aver spazi di vita
e di
resurrezione.
Eppure siamo fili
d’erba, fragili, delicati, che diventano giardino “Ora,
nel luogo dove era stato crocifisso,
vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era
stato ancora deposto. Là dunque deposero Gesù” (Gv.19,41-42)
Siamo fili
d’erba che possono accogliere, come la freschezza dell’alba, quell’annuncio
portato da due uomini in veste sfolgorante: “Perché cercate
tra i morti colui che è vivo? Non
è qui, è risuscitato. (Lc.24,5-6)”
Forse, quei
fili d’erba, poi, diventeranno fiori…sarà la fecondità della terra, sarà
l’esplosione della vita…sarà la gioia della resurrezione: Buona Pasqua a tutti!
Don Federico
I Giudei hanno ucciso Gesù crocifiggendolo,
ma il Padre l’ha resuscitato.
Chiunque
crede in Lui passa in un altro mondo che però
vive e cresce in questo mondo,
su questa
terra.
Come cristiano, passi nel mondo con un mistero
nuovo: lo scopo della tua esistenza non è più questa terra
soltanto,
il mondo non
si riduce tutto a questo, ma c’è un altro
mondo più grande
infinito
che dà senso a questa terra: appartieni al mondo dei
risorti,
sei in un altro mondo,
nel mondo definitivo!
Considerati vivo in Cristo vivo, unica ragione
della nostra esistenza.
Don Oreste
Benzi
Il nostro cammino
con i poveri
Pian piano, con un po di prudenza,
stiamo tornando a vivere la quotidianità con i nostri amici. Stiamo continuando ad incontrare i senza
fissa dimora: usciamo tre sere la settimana sulla strada. La domenica pomeriggio andiamo alla stazione
a prendere i senza dimora
e li portiamo a casa nostra: doccia,
un bicchiere di the, un momento di preghiera insieme,
cena e poi li riaccompagnamo alla stazione (non abbiamo ancora ripreso a tenerli in casa a dormire); la capanna è part
time.
Il lunedì pomeriggio e il sabato mattina abbiamo
ripreso le attività
con i bambini zingari del quartiere di Ferentari nel convento delle suore di Madre teresa di Calcutta.
Due pomeriggi la settimana
siamo sulla strada,
nelle vie della droga e dell’abbandono a pregare: il mercoledì pomeriggio il rosario e il venerdì la via crucis.
Abbiamo ripreso la visita
alle famiglie e quindi la distribuzione del cibo.
Un po’ di rendiconto
Le suore di Madre Teresa stanno
aprendo una nuova
casa in Moldavia a Chisinau. Abbiamo portato loro mobili, sedie, stoviglie, etc… Il viaggio ci è costato 400 euro.
Circa 800 euro sono stati spesi per le famiglie: legna, aspirstore per i polmoni
per una ragazzina disabile,
cibo, etc.
Continuiamo a sostenere le spese per gli affitti
e quelle ordinarie.
Beppe Amateis
e don Federico
Sentiamo sempre la vostra presenza
con le vostre preghiere, i messaggi e le telefonate… grazie di cuore
per esserci in questo
momento così particolare.
Se volete continuare ad aiutarci, oppure
contattarci per qualsiasi motivo, non esitate
a cercarci. Don Federico (0039347/3170426) e Beppe Amateis
(0039/3482488149). GRAZIE!!!
BUONA PASQUA!
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