Lettera di condivisione di Don Giusto: ERO MALATO,MORENTE E NON AVETE POTUTO VISITARMI
ERO MALATO,MORENTE E NON AVETE POTUTO VISITARMI
E' il dramma di chi muore in questi giorni a causa del virus nel mondo intero senza poter ricevere la visita dei propri cari: muore da solo, alleviato dalla morfina.
L'unica compagnia ai morenti è quella dei medici e degli infermieri occupatissimi nei reparti superaffollati.
Nemmeno dopo la morte si può vedere il corpo del proprio caro... solamente le ceneri ed un funerale sommesso.
Si tratta di precauzioni giuste e motivate in una situazione straordinaria.
Non poter accompagnare i propri cari alla morte lascia un senso di incompiuto, lascia un'angoscia mortale, l'angoscia di chi non può dare l'ultimo saluto su questa terra alla persona amata, di chi non può stringere la mano e accarezzare.
Anche Gesù è morto solo ed ha urlato "Dio mio, Dio mio perchè mi hai abbandonato".
Prego perchè le ultime parole dei morenti siano "a te Dio affido la mia vita, nelle tue braccia mi
consegno".
Esprimo anch'io tutta la gratitudine ai medici, agli infermieri e a tutto il personale ospedaliero:
siete voi che accompagnate alla guarigione ma sono vostre anche le ultime parole che accompagnano i morenti. Che il Signore vi dia le parole e i gesti di accompagnamento perchè siete voi il volto di Dio per i malati ed i morenti in questo momento e lo siete anche a nome nostro che vi sosteniamo con tanta stima e riconoscenza. Siete anche l'orgoglio della nostra Lombardia e della nostra Italia.
Cari familiari che non avete potuto accompagnare alla morte i vostri cari, che avete supplicato il personale ospedaliero per farvi entrare in camera... a voi manca questo passaggio che può lasciarvi in un'angoscia mortale tutta la vita, oppure fidatevi di Dio, come un cieco che si lascia accompagnare nelle "valli oscure" della vita.
E tutti col telefono, con le preghiere e con le visite possibili stringiamoci attorno a chi soffre, cuore a cuore.
Chiediamo a Dio che questo flagello e tante miserie che affliggono l'umanità finiscano, chiediamo a Dio che illumini la mente degli scienziati e dei ricercatori, chiediamo a Dio infine che questa pandemia mondiale non faccia ulteriormente regredire l'umanità verso l'individualismo, la separatezza, i luoghi protetti per pochi, ma ci renda fratelli capaci di affrontare insieme la prova e di trovare insieme vie d'uscita.
Saluti cari.
Giusto Della Valle
E' il dramma di chi muore in questi giorni a causa del virus nel mondo intero senza poter ricevere la visita dei propri cari: muore da solo, alleviato dalla morfina.
L'unica compagnia ai morenti è quella dei medici e degli infermieri occupatissimi nei reparti superaffollati.
Nemmeno dopo la morte si può vedere il corpo del proprio caro... solamente le ceneri ed un funerale sommesso.
Si tratta di precauzioni giuste e motivate in una situazione straordinaria.
Non poter accompagnare i propri cari alla morte lascia un senso di incompiuto, lascia un'angoscia mortale, l'angoscia di chi non può dare l'ultimo saluto su questa terra alla persona amata, di chi non può stringere la mano e accarezzare.
Anche Gesù è morto solo ed ha urlato "Dio mio, Dio mio perchè mi hai abbandonato".
Prego perchè le ultime parole dei morenti siano "a te Dio affido la mia vita, nelle tue braccia mi
consegno".
Esprimo anch'io tutta la gratitudine ai medici, agli infermieri e a tutto il personale ospedaliero:
siete voi che accompagnate alla guarigione ma sono vostre anche le ultime parole che accompagnano i morenti. Che il Signore vi dia le parole e i gesti di accompagnamento perchè siete voi il volto di Dio per i malati ed i morenti in questo momento e lo siete anche a nome nostro che vi sosteniamo con tanta stima e riconoscenza. Siete anche l'orgoglio della nostra Lombardia e della nostra Italia.
Cari familiari che non avete potuto accompagnare alla morte i vostri cari, che avete supplicato il personale ospedaliero per farvi entrare in camera... a voi manca questo passaggio che può lasciarvi in un'angoscia mortale tutta la vita, oppure fidatevi di Dio, come un cieco che si lascia accompagnare nelle "valli oscure" della vita.
E tutti col telefono, con le preghiere e con le visite possibili stringiamoci attorno a chi soffre, cuore a cuore.
Chiediamo a Dio che questo flagello e tante miserie che affliggono l'umanità finiscano, chiediamo a Dio che illumini la mente degli scienziati e dei ricercatori, chiediamo a Dio infine che questa pandemia mondiale non faccia ulteriormente regredire l'umanità verso l'individualismo, la separatezza, i luoghi protetti per pochi, ma ci renda fratelli capaci di affrontare insieme la prova e di trovare insieme vie d'uscita.
Saluti cari.
Giusto Della Valle
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