un Buon Natale speciale alla comunità di Rebbio, nel segno del dialogo interreligioso

Questa mattina alla fine alla fine della celebrazione della Santa Messa di Natale delle ore 10, la comunità parrocchiale di Rebbio ha accolto l'associazione culturale Assirat ( COMO ), Associazione Culturale che si prende cura della comunità libanese musulmana sciita in Italia.

E' stato, a mio giudizio, grazie al lavoro portato avanti da don Giusto in questi anni, un bel momento di dialogo interreligioso con lo sguardo all'orizzonte sempre volto alla pace, molto importante in questo periodo di incomprensioni religiose. (ndr opinione di Marco Ponte)

Prima la ragazza  di nome NOUR FAYAD della sezione giovani dell'associazione, ha letto questi versetti dal corano:

In nome di IDDIO, il Compassionevole, il Misericordioso
Quando gli angeli dissero: “O Maria, Allah ti annuncia la lieta novella di una Parola da Lui proveniente: il suo nome è il Messia, Gesù figlio di Maria, eminente in questo mondo e nell'Altro, uno dei più vicini.
Sacro Corano  3-45

Subito dopo, è intervenuto ABDUL AZIZ HAMZE presidente e portavoce dell'associazione culturale, con il seguente discorso:

Nel nome di Dio, Clemente e Misericordioso
La pace sia su di voi, sorelle e fratelli , Assalamo Alaykom
Sono onorato di stare oggi con voi a nome dell’associazione Assirat, che rappresenta gran parte della comunità islamica sciita libanese nel nord d’Italia.
In questo santo giorno si celebra la nascita del Messia ,Gesù figlio di Maria, che la pace sia su entrambi.
Egli visse dedicando tutto se stesso all’umanità ed è simbolo di amore e di pace.
Quest’anno la data della sua nascita coincide con quella del Profeta Muhammad, pace e benedizioni su di lui.
In questi ultimi tempi tutti i conflitti nel mondo hanno portato divisione e diffidenza tra popoli e religioni. Ma Dio ha voluto che questi santi giorni coincidessero per farne un simbolo di vicinanza e fratellanza e per indicare a tutti noi che non vi è distanza o differenza nel cammino verso Dio.
Vengo dal libano...il paese dei cedri, il paese delle nozze di Cana, dove è avvenuto il primo miracolo di Gesù, dove ci sono state delle trasformazioni miracolose, e speriamo in una apparizione eminente del messia su questo mondo per trasformare tutto l'odio in amore e l'inimicizia in fratellanza,
Sono onorato di stare con voi, come musulmano, in questa chiesa per rendervi omaggio in occasione di questa santa festa, poiché noi siamo fratelli nella creazione.

Conviviamo da più di 26 anni ed abbiamo famiglie e figli nati qui che appartengono a questo generoso e nobile Paese. E questo grazie a voi e alla solidarietà sia della chiesa che del suo popolo. Questi infatti sono gli insegnamenti del signore di questo santo giorno.
E come dice Dio l’Altissimo nel Sacro Corano: ”Afferratevi tutti insieme alla corda di Allah e non dividetevi tra voi…“. (Sacro Corano 3-103)
Noi ci afferriamo alla corda di Dio e da qui proclamiamo il nostro messaggio che non vi è costrizione nella religione e che la religione di Dio sulla terra è l’amore, la convivenza e la pace. 

Chi afferma altro non ha religione.

Aver accettato la nostra presenza tra voi, alla vostra festa, è un segno che, se Dio vuole, tutti noi ci afferriamo alla Sua corda, e ci incamminiamo assieme sulla Sua retta via.
Ringrazio don Giusto che da oltre 3 anni ci apre le sale di questa parrocchia per celebrare gli eventi rituali e culturali della nostra fede e di avermi dato  possibilità di essere qui a portarvi il nostro messaggio
Di cuore auguriamo un buon natale a tutti voi
La pace sia sulla vergine Maria, la pura, e sul suo puro grembo che ha custodito il salvatore dell’umanità.
La pace sia sul Messia Gesù, figlio di Maria, nel giorno in cui è nato, nel giorno della sua morte e nel giorno della sua resurrezione
La pace e la misericordia e la benedizione di dio sia su tutti voi
Buon Natale e buone feste.

Alla Santa Messa di mezzanotte, invece, sono pervenuti gli auguri della Associazione culturale marocchina I Ponti.
Qui di seguito la loro lettera di auguri:

Cara Rebbiese, Caro Rebbiese,
È ormai il terzo anno che Le facciamo gli auguri di Natale, La nostra sta diventando ormai una tradizione. 
E anche quest’anno la convivenza e la pace nel mondo sono state messi a dura prova dai recenti attentati terroristici e dall’incertezza economica.
Ma come sempre la nostra parrocchia, e quando dico la nostra parrocchia lo penso veramente, ha saputo tenere testa a questo ciclone e portare avanti sempre la sua opera di beneficenza ma soprattutto ha mantenuto aperto il cantiere per la costruzione dei ponti per collegare le varie comunità presenti sul territorio e non interrompere la comunicazione e il dialogo fra essi.
Per tutto questo, ma specialmente per averci insegnato il valore dell’impegno e il sacrificio e aver sottolineato l’indispensabilità del sorriso a chi ha paura per rassicurarlo e la magia di dare una pacca sulla spalla a chi è depresso e pensa di rinuncia per incoraggiarlo;
e per tanti altri motivi, la nostra associazione, vi ringrazia 
e vi manda le auguri di Natale le più sentiti, e per chiudere in bellezza ci congediamo da Voi con questa citazione di papa Giovanni XXIII 
"L'umanità è una grande e immensa famiglia. Troviamo la dimostrazione di ciò da quello che ci sentiamo nei nostri cuori a Natale".

   

Commenti

  1. É veramente incredibile!!!!
    Siamo tutti fratelli in Cristo, ma Gesù ha dato mandato di predicare il Vangelo non il Corano. Affiancare Maometto a Gesù é più che una bestemmia.

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  2. quì un articolo interessante sulla bella iniziativa:
    http://m.famigliacristiana.it/articolo/como-il-corano-in-chiesa-dopo-la-messa-il-liturgista-scelta-corretta.htm

    RispondiElimina
  3. Le norme liturgiche vigenti prescrivono, senza se e senza ma, che dall'Ambone venga proclamata soltanto la Parola di Dio e le preghiere liturgiche "309. L'importanza della parola di Dio esige che vi sia nella chiesa un luogo adatto dal quale essa venga annunciata, e verso il quale, durante la Liturgia della Parola, spontaneamente si rivolga l'attenzione dei fedelill7.
    Conviene che tale luogo generalmente sia un ambone fisso e non un semplice leggio mobile. L'ambone, secondo la struttura di ogni chiesa, deve essere disposto in modo tale che i ministri ordinati e i lettori possano essere comodamente visti e ascoltati dai fedeli.
    Dall' ambone si proclamano unicamente le letture, il salmo responsoriale e il preconio pasquale; ivi inoltre si possono proferire l'omelia e le intenzioni della preghiera universale o preghiera dei fedeli. La dignità dell' ambone esige che ad esso salga solo il ministro della Parola.
    È conveniente che il nuovo ambone sia benedetto, prima di esser destinato all'uso liturgico, secondo il rito descritto nel Rituale Romano ll8."
    Non so su quali basi il liturgista di Famiglia Cristiana abbia lodato l'iniziativa in questione sulla quale si dovrebbero esprimere autorevolmente Vescovo e Curia e non certamente un povero laico (peccatore e ignorante) qual sono io.
    Scusate l'intromissione.

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    Risposte
    1. Sono sconcertato dal dolore per un'iniziativa del genere!
      Vergogna!!!! da cattolico praticante sono offeso nella mia dignità di battezzato. Rimarrete li' voi e le quattro donnette morte le quali le vostre chiese saranno irreparabilmente vuote! annunciate Gesù Cristo! Siete pagati per far quello
      altrimenti rinunciate al sostentamento del clero!
      sia lodato Gesù Cristo

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